Conosciuto in turco come “Atmeydani”, ovvero Piazza dei Cavalli, l’Ippodromo Romano di Istanbul è stato un sito davvero molto importante per la storia della città dato che era nato come luogo in cui avvenivano le corse dei cavalli ma poi è stato protagonista di sfide politiche e anche di rivolte civili. I carceres (o cancelli di partenza) si trovavano all’estremità settentrionale ed erano sormontati da quattro statue di cavalli in rame dorato, ora chiamati i Cavalli di San Marco perché si trovano affisse nella facciata della Basilica di San Marco.
L’Ippodromo si trova proprio vicino alla Moschea Blu ma nel corso degli anni e delle dominazioni ha perso gran parte del suo fascino e delle decorazioni tanto che ora è quasi impossibile riconoscere il suo impiego originale. Oltre ad essere stato più volte saccheggiato l’Ippodromo è stato anche usato come cava di marmo per le moschee e sosta per gli autobus prima di essere trasformato in uno spazio pubblico.
L’Ippodromo di Istanbul, considerato un tempo il vero centro della città, era un luogo per l’intrattenimento popolare con dimensioni maestose che all’epoca lo rendevano secondo solo al Circo Massimo di Roma. Lungo quasi 400 metri e largo 130 metri questo poteva contenere all’incirca 100.000 persone che qui assistevano alle corse con le bighe. Con il tempo, però, questo è diventato anche il luogo in cui avvenivano feste, manifestazioni e talvolta anche ribellioni.
Il sito ha conservato solo i resti delle arcate antiche dell’ippodromo e altri monumenti di grande interesse come la Fontana dell’imperatore Guglielmo e l’Obelisco di Teodosio. Purtroppo, l’Ippodromo nel corso dei secoli stato derubato di molte sue decorazioni come le statue dei Cavalli che durante la Quarta Crociata sono stati trafugate dalla Repubblica della Serenissima e portate in Italia dove si trovano tutt’ora.
Realizzato dal faraone Thutmosi II 3500 anni fa, questo Obelisco è stato in seguito portato a Costantinopoli da Teodosio I (379-395) durante le campagne di conquista. In origine l’obelisco era alto più di trenta metri ma poi è stato danneggiato, molto probabilmente durante il trasporto, ed ora risulta alto con la base “solo” 25,6 metri. Realizzato in granito rosso di Assuan (Siene) nelle quattro facciate dell’obelisco sono presenti geroglifici che raccontano la vita e le gesta del faraone Thutmosi. La base di marmo, nota anche come dado di Teodosio, vanta numerosi bassorilievi realizzati all’epoca in cui l’obelisco è stato posto a Costantinopoli che rappresentano diverse imprese dell’imperatore Teodosio I
La Colonna serpentina è una colonna in bronzo alta all’incirca 8 metri che era in principio stata posta presso il tempio di Apollo a Delfi ma poi è stata trafugata e trasportata a Costantinopoli. Le sue origini non sono note tuttavia quello che si sa è che era stata eretta come memoriale sacrificale per celebrare la vittoria dei Greci sull’Impero persiano nella battaglia di Platea (479 a.C.). Stando alle diverse testimonianze la colonna era un antico tripode greco che è stato trasportato nel 324 d.C. in città per volere dell’imperatore Costantino. Purtroppo, il pilastro ha totalmente perso due delle tre teste, mentre della terza sono rimasti solo dei resti che si trovano conservati al Museo archeologico di Istanbul.
Con la salita al trono dell’imperatore Costantino I nel 306 d.C. venne innalzata nel foro della nuova capitale Costantinopoli una colonna di porfido che in origine era alta 50 metri mentre oggi per varie ragioni lo è solo 35 metri. In principio era sormontata da una statua raffigurante l’imperatore che teneva nella mano sinistra una lancia, nella mano destra una croce mentre sulla testa indossava una corona a sette raggi. Lo sguardo della statua era rivolto vero oriente e nella colonna era presente l’iscrizione: “Costantino, che splende come il sole”. Purtroppo, la statua dell’imperatore nel tempo è andata perduta e la colonna ha subito diversi danni e ristrutturazioni.
La fontana tedesca (in turco Alman Çeşmesi) è una fontana in stile gazebo che si trova presso l’estremità settentrionale dell’Ippodromo ed è stata qui installata per onorare il secondo anniversario della visita a Istanbul dell’imperatore tedesco Guglielmo II avvenuta nel 1898. La fontana è stata interamente costruita in Germania, poi trasportata pezzo per pezzo in Turchia e montata nel suo attuale sito nel 1900. Particolare del monumento è la cupola ottagonale in stile neo-bizantino che vanta otto colonne di marmo mentre il suo interno è ricoperto di mosaici con decori in oro e con e il simbolo di Guglielmo II.
Costruito attorno III secolo d.C. dall’imperatore Settimio Severo, l’Ippodromo di Istanbul ha assunto le forme attuali e le dimensioni monumentali con Costantino I che aveva come modello il Circo Massimo e voleva trasformare l’allora Costantinopoli in una “Nuova Roma”. Tutt’attorno alla struttura erano state installate statue di dei, imperatori, animali ed eroi che però sono andate distrutte o perse nel corso del tempo. Nell’ippodromo che poteva ospitare sino a 100.000 persone il popolo poteva vedere l’imperatore seduto nella tribuna imperiale (nota come Kathisma) che era collegata al Palazzo Imperiale tramite dei passaggi segreti. L’ippodromo, infatti, non era solo il luogo per le gare dei cavalli e gli spettacoli ma anche dove potevano nascere alcune proteste popolari, tanto che poteva accadere un imperatore perdesse il trono durante un tumulto nato in seguito a una gara. Durante l’impero bizantino, poi, l’ippodromo rispecchiava quella che era la composizione della città: nel lato destro sedevano i più poveri che erano parte della fazione degli Azzurri, mentre a sinistra si trovavano i verdi che comprendevano la borghesia cittadina.
Negli anni, quindi, questo sito è stato anche protagonista di diverse proteste e ribellioni come la famosa Rivolta di Nika con la quale i dissidenti volevano far cadere l’imperatore Giustiniano. Durante questa ribellione Istanbul è stata devastata e la Basilica di Santa Sofia occupata e danneggiata. Solo quasi dopo sette giorni il generale Belisario è riuscito a fermare i rivoltosi e ha condannato a morte quasi 30.000 persone assassinate proprio presso l’Ippodromo. Con il tempo l’Ippodromo ha perso parte del suo ruolo di aggregazione ed è diventato per un periodo una cava da cui prendere materiali per costruire altri edifici. Quello che però questo luogo non hai mai perso è la sua funzione di centro per le rivolte politiche, tanto che proprio da qui sono partiti i disordini che nel 1909 hanno causato la caduta del califfo Abdul Hamit II e la promulgazione della prima Costituzione ottomana.
L’Ippodromo sorge nel cuore dell’antica Istanbul presso il quartiere Sultanahmet, proprio vicino alla Moschea Blu. Per raggiungerlo con i mezzi pubblici è possibile prendere la linea T1 del tram fino alla fermata Sultanahmet e poi da lì camminare pochi metri per raggiungere questo grande spazio pubblico. Chi si trova in Piazza Taksim, invece, deve prendere prima la funicolare F1 fino a Kabatas e poi il tram T1 fino alla fermata di Sultanahmet.
L’Ippodromo Romano sorge in una delle aree più centrali e antiche della città circondato da altri monumenti di grande interesse come Santa Sofia, la Moschea Blu, l’Ippodromo e Palazzo Topkapi.
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