Un’attività che consigliamo di fare durante un viaggio alla scoperta di Istanbul è assistere ad uno spettacolo dei dervisci rotanti, organizzati presso alcuni centri culturali della città come il Museo Galata Mevlevi. “Dervisci” è un termine che indica i seguaci di confraternite religiose musulmane che praticavano il sufismo, ovvero una corrente mistico-religiosa dell’islam.
I praticanti, infatti, sostenevano di poter comunicare con la divinità attraverso la preghiera e la danza. Nello specifico, è l’ordine ascetico dei Mevleviye che ha avuto origine nel XIII secolo ma si è poi diffuso in tutto l’Impero ottomano ad addestrare un gran numero di ballerini Dervisci le cui danze sono state dichiarate Patrimonio dell’UNESCO.
I ballerini dervisci devono seguire numerosi giorni di formazione all’interno delle mevlevi-houses (mevlevihane), dove studiano il corano, l’etica e praticano la preghiera, la musica religiosa e la danza. Questi veri e propri artisti del ballo e delle acrobazie eseguono danze vorticose secondo un rigido rituale che comprende anche un digiuno di diverse ore.
Durante lo spettacolo dei Dervisci (i cui balli sono noti anche come Sema) si possono vedere questi ballerini ruotare su sé stessi stando in piedi sulla punta delle prime due dita del piede sinistro mentre compiono un movimento a semi cerchio in due tempi. La braccia, inoltre, sono aperte e le mani sono rivolte una verso l’alto, per ricevere la parola di Dio, mentre l’altra verso la terra per trasmetterla ai fedeli.
La cerimonia vanta un programma molto scenografico che comprende venga suonato un particolare repertorio musicale con incluso anche un cantante, un suonatore di flauto e un suonatore di piatti.
Il numero di spettatori che vogliono assistere a questi spettacoli ora è sempre molto alto per cui meglio acquistare i biglietti in anticipo online per assicurarsi un posto.
I dervisci sono stati messi al bando nel 1924 quando in Turchia è stato ordinato lo scioglimento di tutte le confraternite sufi, ma i Mevlevi sono riusciti a sopravvivere nei piccoli villaggi e a portare avanti le loro tradizioni; tuttavia, nel 1954 il governo turco ha concesso all’ordine Mevlevi un permesso speciale per eseguire le loro centenarie pratiche di danza rituale a fini turistici.
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